avrei così tante cose da scrivere, così tanti pensieri e così tanti ricordi...ma adesso ognuno di loro mi procura una stretta al cuore....
Tuesday, 27 May 2008
Monday, 26 May 2008
considerazione
tanto per restare in tema di favole ho bisogno di aprire e chiudere un piccolo sfogo........sono stufa, anzi arcistufa degli stupidi film che si risolvono, magicamente, negli ultimi 5 minuti, con un lieto fine inaspettato ma soprattutto poco, pochissimo credibile........e che cavolo....per capirci meglio ieri ho finalmente visto "memorie di una geisha"....bel film davvero....bel film finchè a 5 minuti dalla fine la protagonista scopre di essere ricambiata da sempre dal tipo a cui aveva giurato amore eterano sulla base di una minima gentilezza...............cioè boh....e io ci dovrei credere???onestamente mi sarebbe piaciuto un pò di più un finale alla titanic, e non alla orgoglio e pregiudizio (là almeno però la storia si sviluppava già in una direzione che poteva portare ad una fine).........ma non importa....passeggiamo in giro per il mondo indossando gli occhiali dalle lenti rosa della "Vie en rose".......
Saturday, 24 May 2008
la fanciulla che calpestò il pane - H.C. Andersen
Le fiabe-favole o storielle per bambini si associano meccanicamente ai fratelli Grimm o ancora più immediatamente ai film della Disney...Io da piccola invece leggevo volentieri Andersen...che in realtà scrive sempre racconti molto malinconici e istruttivi, che non si concludono con "e vissero felici e contenti" ma descrivono una crescita e una maturazione del personaggio principale crwando una Morale con la M maiuscola...e tanto per intenderci scrisse lui la Sirenetta...la cui storia ha poco, anzi pochissimo in comune con quella che poi è stata la versione cinematografica (divertentissima con Sebastian e il gabbiano con "l'arriccia-spiccia, ma non paragonabile allo scritto)...si insomma quelle di Andersen sono fiabe "mature"...e se una volta le leggevo con un certo spirito, mi rendo conto che potrei rileggerle oggi cogliendone tanti altri aspetti e insegnamenti...e infatti oggi mi è venuto in mente questo racconto qui..."la fanciulla che calpestò il pane"...buon tuffo nel passato a chi già la conosce e altrimenti buona lettura!!!
Inger era una bambina povera, orgogliosa e superba; c'era in lei un fondo cattivo, come si dice. Da piccolina aveva come divertimento quello di catturare le mosche e di strappar loro le ali riducendole a animaletti striscianti. Prendeva il maggiolino e lo scarabeo, li infilzava con uno spillo e poi metteva una fogliolina verde o un pezzetto di carta tra i loro piedi, così il povero animale vi si afferrava e si rigirava senza posa per cercare di liberarsi dall'ago.«Adesso il maggiolino legge!» esclamava la piccola Inger «guarda come gira il foglio!»Crescendo diventò ancora peggio, invece di migliorare; ma era bella e questa fu la sua sfortuna, perché altrimenti sarebbe stata castigata ben diversamente da come in realtà avvenne.«Bisogna trovare un buon rimedio per questa testa!» diceva la sua stessa madre. «Spesso da bambina mi calpestavi il grembiule, ho paura che da grande mi calpesterai il cuore.»E così infatti fece.Andò in campagna a servire in una famiglia molto distinta; la trattavano come se fosse stata una loro figlia, e venne anche rivestita di begli abiti; era graziosa e divenne superba.Era in campagna da circa un anno quando la sua padrona le disse: «Dovresti andare a trovare i tuoi genitori almeno una volta, piccola Inger!».Lei ci andò, ma per mettersi in mostra, per far vedere come era diventata distinta; quando giunse all'ingresso del paese, dove le ragazze e i giovanotti erano riuniti a chiacchierare intorno all'abbeveratoio, vide sua madre seduta su una pietra che si riposava, con davanti a sé un fascio di legna raccolta nel bosco. Inger se ne tornò indietro, vergognandosi, così ben vestita, di avere una madre stracciona che andava a raccogliere la legna.Non le dispiacque affatto essere tornata indietro, era solo irritata.Passarono poi altri sei mesi.«Dovresti tornare a casa a visitare i tuoi vecchi genitori, piccola Inger!» le disse la padrona di casa. «Eccoti un grosso pane bianco che puoi portare per loro; saranno certo contenti di vederti.»Inger si mise il vestito migliore e le scarpe nuove, poi sollevò un poco la gonna e si incamminò, con attenzione, per non sporcarsi i piedi, e per questo era da lodare. Ma quando arrivò dove il sentiero passava tra la palude e dove c'era acqua e fango per un bel pezzo di strada, gettò il pane sul fango con l'intenzione di camminarci sopra e attraversare il fango senza bagnare le scarpe; ma mentre stava con un piede sul pane e con l'altro sollevato, il pane affondò sempre più, con lei sopra, e così scomparve, rimase solo il fango nero e gorgogliante.Questa è la storia.Dove arrivò? Scese dalla donna della palude che fa la birra. La donna della palude è la zia delle fanciulle degli elfi, e questi sono molto noti perché hanno scritto ballate su di loro, e sono stati anche dipinti; della donna della palude invece si sa solo che quando in estate i campi sono pieni di vapore è perché lei sta facendo la birra. Proprio nel luogo dove si fa la birra cadde Inger, e quello non è un posto da starci a lungo. La cloaca in confronto è una luminosa e bellissima stanza.Ogni vasca puzza tanto da far svenire, e le vasche sono molto vicine tra loro, se poi nel mezzo ci fosse lo spazio dove poter passare, non sarebbe utilizzabile a causa dei fradici rospi e delle grosse bisce che si attorcigliano l'una all'altra. Proprio qui finì la piccola Inger; tutto quel ripugnante groviglio vivente era così gelato che lei rabbrividì e si fece sempre più rigida. Rimase attaccata al pane, che la tirava come un bottone d'ambra tira un filo di paglia.La donna della palude era a casa, aveva in visita il diavolo e la sua bisnonna, una donna molto vecchia e molto velenosa che non stava mai in ozio: non usciva mai senza avere con sé il lavoro, e lo aveva anche quella volta. Cuciva solette di cuoio da mettere nelle scarpe degli uomini, in modo che non avessero mai pace, tesseva menzogne e lavorava all'uncinetto parole avventate che cadevano sulla terra portando danni e rovina. E con quanto zelo cuciva, tesseva e lavorava all'uncinetto, la vecchia bisnonna!Vide Inger e si mise l'occhialino davanti agli occhi per guardarla meglio. «È una ragazza che ha attitudine!» disse. «Vorrei averla come ricordo di questa visita! Potrebbe essere messa come statua nell'ingresso del mio pronipote!»Così l'ottenne. Inger arrivò all'inferno. La gente non ci arriva sempre dritta dritta, si possono anche percorrere strade traverse, quando si ha l'attitudine.Era un ingresso senza fine; venivano le vertigini sia a guardare avanti che a guardare indietro; lì si trovava una schiera di persone sofferenti in attesa che la porta della Grazia venisse aperta: ma avrebbero aspettato a lungo! Giganteschi ragni, grossi e barcollanti, tessevano da millenni sopra i loro piedi, e la tela li stringeva come stivaletti e penetrava nella carne come una catena di rame, inoltre c'era un'eterna inquietudine in ogni anima, un'inquietudine piena di tormento. C'era l'avaro che aveva dimenticato la chiave della cassaforte, e sapeva che era rimasta dentro la cassaforte stessa. Sarebbe lungo nominare tutti i tipi di sofferenze e di tormenti che venivano patiti. Inger visse il suo tormento nello stare dritta come una statua, e le sembrava di essere fissata al pane."Questo succede a chi vuol avere i piedi puliti!" disse a se stessa. "Guarda come tutti mi osservano!" e infatti tutti la guardavano. I loro cattivi desideri venivano espressi con gli occhi, e venivano letti sulle labbra, senza che venisse emesso alcun suono; era una cosa terribile."Dev'essere un piacere guardarmi!" pensò la piccola Inger "ho un bel viso e dei bei vestiti!" e ruotò gli occhi, dato che il collo era ormai rigido. Oh, come s'era conciata nella birreria della donna della palude! Non l'aveva notato! I vestiti erano come coperti da un'unica grande macchia unta, e da ogni piega della gonna si affacciava un rospo, che guaiva come un cagnolino asmatico. Era proprio una cosa imbarazzante! "Ma anche gli altri che si trovano qui hanno un aspetto terribile!" si consolò.La cosa peggiore per lei era però la fame che sentiva. Ma non poteva dunque piegarsi per prendere un pezzetto del pane su cui si trovava? No! La schiena era rigida, e lo erano anche le braccia e le mani; tutto il corpo era come una statua di pietra. Poteva solo girare gli occhi, e li girava del tutto, così da vedere anche dietro, e era proprio una brutta vista! Poi arrivarono le mosche; le strisciarono sugli occhi, avanti e indietro, e lei sbatté le palpebre, ma le mosche non se ne andarono, non potevano perché le loro ali erano state strappate, erano diventate animaletti striscianti. Era un vero tormento, e poi quella fame; alla fine le sembrò che il suo intestino divorasse se stesso e si sentì così vuota, terribilmente vuota. "Se dura ancora a lungo, non lo sopporterò" disse, ma dovette sopportarlo, e le cose non cambiarono.Allora le cadde una lacrima ardente sulla testa, le scivolò lungo il viso e il petto fino a raggiungere il pane, poi ne cadde un'altra, e molte ancora. Chi piangeva per la piccola Inger? Aveva una madre sulla terra. Le lacrime di dolore che una madre piange per il proprio figlio arrivano dappertutto, ma non aiutano, bruciano e rendono il tormento ancora più grande. E poi quella insopportabile fame, e non poter arrivare al pane che calpestava coi piedi! Alla fine, ebbe la sensazione di aver consumato tutto quello che era in lei, era come una canna cava e sottile in cui rimbombava ogni suono, poteva sentire chiaramente dalla terra tutto quel che la riguardava, e erano solo parole cattive e severe quelle che sentiva. Sua madre piangeva molto e era addolorata, ma diceva anche: «La superbia fa cadere! E stata la tua disgrazia, Inger! Come hai addolorato tua madre!».Sua madre e tutti gli altri lassù sapevano del suo peccato, sapevano che aveva calpestato il pane e era affondata. L'aveva raccontato il vaccaro perché l'aveva visto personalmente dalla collina.«Come hai addolorato tua madre, Inger!» disse la madre «già, ma me l'aspettavo!»"Se solo non fossi mai nata!" pensò Inger "sarebbe stato molto meglio! Adesso non serve a nulla che mia madre pianga."Sentì anche che cosa dicevano i suoi padroni, quella brava gente che era stata per lei come una nuova famiglia. «Era una bambina peccatrice!» dissero «non ha rispettato i doni del Signore, ma li ha calpestati: la porta della Grazia non verrà forse mai aperta per lei.»"Avreste dovuto castigarmi di più!" pensò Inger "togliermi i grilli dalla testa, se ne avevo!"Sentì che veniva scritta una canzone su di lei: "La fanciulla superba che calpestò il pane, per avere le scarpe belle" e che veniva cantata in tutto il paese."Che si debbano sentire tante cose su questo, e che si debba soffrire tanto per questo!" pensò Inger "anche gli altri dovrebbero venire puniti per i loro peccati. Certo, così ci sarebbero molte cose da punire. Oh, come mi tormento!"E la sua anima diventò ancora più rigida del corpo."Quaggiù con questa compagnia non si può certo diventare migliori! e non lo voglio neppure! Guarda come mi osservano!"La sua anima era piena di ira e di cattiveria verso tutti gli uomini."Adesso hanno qualcosa di cui parlare, lassù! Oh, come mi tormento!"E sentì che raccontavano la sua storia ai bambini, i più piccoli la chiamavano "Inger la scellerata": era così cattiva, dicevano, così malvagia, e era giusto che patisse.C'erano sempre parole dure per lei da parte dei bambini.Ma un giorno in cui l'ira e la fame le mordevano il corpo ormai vuoto, sentì il suo nome; la sua storia veniva raccontata a una bambina innocente che scoppiò a piangere sentendo la storia della Inger superba e smaniosa di eleganza.«Non tornerà mai più su?» chiese la bambina. E le fu risposto: «No, non verrà mai più su».«E se chiedesse perdono e non lo facesse più?»«Ma non chiederà certo perdono!» dissero.«Vorrei tanto che lo facesse!» concluse la bambina, inconsolabile. «Darei il mio armadio delle bambole, se lei potesse tornare su. È terribile per la povera Inger!»Quelle parole toccarono il cuore di Inger e le fecero bene; era la prima volta che qualcuno diceva: "povera Inger!" senza parlare della sua colpa; una bambina innocente aveva pianto e pregato per lei: ne fu così commossa che avrebbe pianto, ma non poteva, e anche questo era un tormento.Passarono gli anni sulla terra, ma laggiù non ci fu nessun cambiamento: solo sentiva più raramente i suoni di lassù, si parlava sempre meno di lei. Un giorno sentì un singhiozzo: «Inger! Inger! Come mi hai addolorata. L'avevo detto!». Era sua madre che moriva.Ogni tanto sentiva il suo nome nominato dai suoi vecchi padroni e le parole più dolci della padrona erano: «Chissà se ti rivedrò mai, Inger! non si sa mai dove si va a finire!».Ma Inger sapeva bene che la sua brava padrona non sarebbe mai arrivata dov'era lei.Così passò dell'altro tempo, lungo e amaro.Poi Inger sentì di nuovo il suo nome e vide sopra di sé brillare due stelle luminose; erano due dolcissimi occhi che si chiudevano sulla terra. Erano passati tanti anni da quella volta in cui una bambina aveva pianto in modo inconsolabile per la "povera Inger": quella bambina era ora una vecchia che il Signore voleva chiamare a sé; proprio in quel momento, quando i pensieri di tutta la vita si ripresentavano a lei, ricordò di come aveva pianto amaramente da piccola nel sentire la storia di Inger. Quel momento e quell'impressione erano ancora così chiari nella sua mente nell'ora della morte che lei esclamò a voce alta: «Signore, mio Dio, forse anch'io come Inger ho spesso calpestato i doni della tua benedizione senza pensarci, forse anch'io ho peccato di superbia, ma tu, con la tua grazia, non mi hai lasciato sprofondare, mi hai sostenuto. Non lasciarmi nella mia ultima ora!».Gli occhi della vecchia si chiusero e quelli dell'anima si aprirono davanti all'ignoto, e poiché Inger era così viva nei suoi ultimi pensieri, potè vederla e vide com'era sprofondata in basso, e a quella vista quell'anima pia scoppiò in lacrime, nel regno dei cieli piangeva come una bambina per la povera Inger.Quelle lacrime e quelle preghiere risuonarono come un'eco nel corpo vuoto e consumato che racchiudeva l'anima prigioniera; questa venne sopraffatta da tanto inimmaginato amore che veniva dall'alto. Un angelo del Signore piangeva per lei! Perché era capitato a lei? L'anima tormentata ripensò a ogni azione compiuta sulla terra e scoppiò a piangere, come Inger non aveva mai potuto fare; la pietà per se stessa ebbe il sopravvento, pensò che la porta della Grazia non si sarebbe mai potuta aprire per lei e proprio mentre nella contrizione lo riconosceva, un raggio di luce brillò nell'abisso, un raggio molto più potente di quelli del sole che sciolgono gli uomini di neve costruiti dai ragazzi nei cortili; allora, molto più in fretta di un fiocco di neve che cade sulla bocca tiepida di un fanciullo e si scioglie in acqua, la figura pietrificata di Inger si dissolse, e un minuscolo uccello si alzò in volo, con lo zigzag del fulmine, verso il mondo degli uomini. Era però intimorito e impaurito per tutto quello che lo circondava, si vergognava di se stesso e di tutte le creature viventi e si rifugiò immediatamente in un buco che si trovava in un muro diroccato. Si posò lì e si piegò su se stesso, tremando in tutto il corpo; non riuscì a emettere alcun suono, perché non aveva voce, restò lì a lungo, prima di riuscire a vedere e ammirare con tranquillità tutte le bellezze che c'erano là fuori. Sì, era proprio una meraviglia: l'aria era fresca e mite, la luna splendeva luminosa, gli alberi e i cespugli profumavano, e poi era così bello il luogo dove si trovava e le sue piume erano così pulite e delicate. Come si mostravano belle tutte le cose create nell'amore e nella bellezza! Tutti i pensieri che si trovavano nel petto dell'uccello volevano essere cantati, ma l'uccello non riusciva a farlo, eppure avrebbe cantato così volentieri come fanno in primavera gli usignoli e i cuculi. Il Signore, che sente anche il silenzioso canto di ringraziamento del verme, sentì quell'inno di lode che si alzava in accordi di pensiero, così come il salmo risuonava nel petto di Davide prima di trasformarsi in parole e musica.Per molte settimane quei canti silenziosi crebbero e s'ingrossarono; ormai dovevano esprimersi, al primo battito d'ala di una buona azione: era indispensabile!Vennero le feste di Natale. Il contadino eresse vicino al muro un palo e vi legò un fascio di avena piena di chicchi, così che anche gli uccelli del cielo avessero un buon Natale e un buon pranzo in quel giorno di salvezza.Il sole si alzò la mattina di Natale e illuminò l'avena, così tutti gli uccelli volarono cinguettando intorno al palo del cibo; allora anche dal muro risuonò "cip, cip", quei pensieri silenziosi divennero suono, quel debole cip si trasformò in un inno di gioia, si cominciava a delineare l'immagine di una buona azione, e l'uccello uscì dal suo rifugio. Nel regno dei cieli sapevano bene chi fosse quell'uccellino.L'inverno si fece sentire davvero, l'acqua ghiacciò fino in profondità, gli uccelli e gli animali del bosco ebbero difficoltà a trovare cibo. Quell'uccellino volò lungo la strada maestra e cercò, trovandolo qua e là nelle impronte delle slitte, qualche granello di grano; nei luoghi di sosta trovò briciole di pane, ma ne mangiò una sola e poi chiamò tutti gli altri passeri affamati, affinché potessero trovare qualcosa da mangiare. Volò fino alla città, controllò tutt'intorno, e dove una mano amorosa aveva sparso sul davanzale pane per gli uccelli, ne mangiò un po' e diede tutto il resto agli altri.Per tutto l'inverno l'uccello raccolse e distribuì così tante briciole di pane che, tutte insieme, pesavano come l'intera pagnotta che la piccola Inger aveva calpestato per non sporcarsi le scarpe; quando l'ultima briciola fu trovata e data via, le ali grigie dell'uccello diventarono bianche e si allargarono.«Una rondinella marina sta volando sul lago!» gridarono i bambini, vedendo quell'uccello bianco. Si tuffò nel lago, si sollevò nella chiara luce solare e luccicò; fu poi impossibile vedere che fine fece, ma si dice che sia volato fino al sole.
Thursday, 22 May 2008
AMAREZZA
stasera serata calcistica molto alternativa....dunque non mi sono mai esposta su tale sport, chi mi conosce sa che dalle elementari "il mio cuore è rossonero" però tranne con mio ex sono sempre stata una tifosa moooolto pacata...al contrario ad esempio della mia amoretta che ormai è piena di passione per la sua squadra...
ma per una sera mi sono esposta anche io...dopo la delusione del Milan speravo in quella squadretta tanto caruccia che ospita il giocatore più bello del mondo -Ballack, ovvio-...uscito il milan dalla champions io l'avevo buttata là "il chelsea vince"...senza crederci un granchè in realtà...invece la squadra blu ce l'ha fatta...è arrivata in finale....dopo un primo tempo critico ha dominato la partita (anche se ballack ha fatto solo danni -a sto punto era meglio godersi la sua bellezza in panchina- e di occasioni per tirare in porta ce ne sono state eccome)...e poi ronaldo che sbaglio il rigore e io festeggiavo già...........e poi mi arriva Terry (terry lo so che è colpa tua che hai fatto i riti woodoo al tuo omonimo...)e fa quel danno ENORME...............boh l'ho vissuta tantissimo questa partita, senza una reale ragione....fatto sta che mi è rimasto l'amaro in bocca.....ma vabbè....come mi ha ricordato la mia elisetta oggi "tra due settimane cominciano gli europei".......
ah e in tutto ciò oltre al danno la beffa....mio fratello ha vinto 50 cent che aveva scommesso sulla vittoria del manchester............
Wednesday, 21 May 2008
gomorra
agghiacciante, rivelatorio, interessante, violento, crudele, veritiero, sconcertante, preoccupante, riflessivo, tragicomico......appena finito di vederlo questi erano gli aggettivi che mi balenavano in testa....in certi momenti della visione non realizzavo che quelli descritti fossero fatti reali e immaginavo un lieto fine...ma il lieto fine non c'è...anzi non c'è proprio per niente in vista una fine... e la cosa che ancora adesso mi sbalordisce è credere che magari non tutta Napoli è così, ma certe zone si....sono narrati fatti reali, una realtà che si sviluppa intorno a noi.....inesorabile e spietata, e, volenti o nolenti, ci coinvolge tutti...il libro ammetto di non averlo letto, ma rimedierò a breve, studio permettendo....mio nonno mi ha già annunciato che è molto più completo e preciso e ammetto di essere molto, molto curiosa...io, ammetto, sono abbastanza ignorante in materia...al sud non ci sono mai stata, ma una mia cara amica è di Napoli, e un altro mio amico al sud ci vive per metà periodo dell'anno...pensare a camorra per me era pensare a una versione moderna del padrino...che invece di far trovare a jack woltz la testa del suo cavallo nel letto magari fa esplodere la bugatti si un altro rivale....e invece no......io come al solito ringrazio Filippo che quando si tratta di politica o di materie attinenti è sempre preparatissimo in materia (merito suo se ho passato tributario CAPENDOLO!!!)...e lui ovviamente molto pazientemente mi ha illustrato questa realtà per me così sconosciuta e invece così reale, che uno dei suoi migliori amici poi conosce più che bene...così diversa da quella che io potevo immaginarmi......un'organizzazione spietata che controlla tutto e tutti i suoi membri e non...
capisco i 5 minuti di applauso al festival di Cannes, capisco l'enorme successo che già il film ha nelle sale....e non posso che consigliare a più persone possibili di vederlo...non per considerare oro colato ogni singola scena, ma per farsi un'idea, per smuovere qualcosa....io appena uscita dal cinema avrei voluto iscrivermi al primo partito di azione politica per smuovere qualcosa...anche solo la più piccola...guisto per non sentirmi inutile come mi sono sentita....d'altronde cosa faccio io per il MIO paese???finchè mi sveglio alle 11.00 e la mia massima aspirazione è passare privato non molto.......ma se da un lato vorrei spostare montagne mi sembra di essere una personcina così piccola e inerme di fronte a tutto ciò da rassegnarmi in partenza...ringrazio Saviano e ringrazio Garrone per avermi dato una scossa...aver levato una delle mille fette di prosciutto da davanti agli occhi...se non altro dentro di me una consapevolezza si sta creando..insieme a una considerazione finale: tornata a casa dal cinema mio fratello mi chiede "ma chi è 'sto Gomorra" e io, ovviamente "Leo se a catechismo non faceste sempre solo sagra sapresti che è una città biblica, citata nelle genesi insieme a sodoma, in quanto città in cui dominava il peccato e la corruzione dell'anima, e quindi distrutta da Dio".....bene(mi scuso se ora suonerò un pò blasfema)all'epoca è intervenuto Dio...stavolta invece chi porrà fine a tutto ciò????
Saturday, 17 May 2008
veneta dentro
-Sei veneto se... almeno uno dei tuoi parenti vota 'lega nord;
-Sei veneto se... usi la bestemmia come punteggiatura;
-Sei veneto se... almeno una volta sei stato in gita con la scuola o con la famiglia a Venezia;
-Sei veneto se... lo spritz (spriss! ) lo berresti mattino, pomeriggio e sera;
-Sei veneto se... hai problemi con le preposizioni (sono 'da' Bassano invece che sono 'di' Bassano,abita 'sul' condominio di mia sorella invece che abita 'nel' condominio di mia sorella..);
-Sei veneto se... tuo nonno ti insegnava che l' Italia meridionale inizia da sotto il Po
-Sei veneto se... sai cantare 'sul piave mormorava' almeno fino a 'il Piave mormorò: non passa lo straniero!';
-Sei veneto se... anche in mezzo alla coltre di nebbia più fitta non perdi mai l'orientamento;
-Sei veneto se... ti piace il crinton e in qualche modo riesci ad averne un litro anche se non è più in commercio!
-Sei veneto se... alle elementari non riuscivi a cogliere le doppie (e anche ora si fa un pò di fatica!)
-Sei veneto se.... per richiamare l'attenzione di qualsiasi persona dici 'Où?';
-Sei veneto se... almeno una volta hai letto sui cavalcavia 'Veneto stato sovrano' o 'Roma ladrona';
-Sei veneto se... la prima vacanza con gli amici l' hai fatta a Jesolo;
-Sei veneto se... tuo papà, tuo nonno o tuo bisnonno era un alpino;
-Sei veneto se... sai cos'è 'l'ombra longa tour';
-Sei veneto se... il tuo superlativo assoluto preferito è 'stra' (strabon, strafigo, ecc ecc...);
-Sei veneto se... almeno una volta in vita sei stato invitato a mangiare 'poenta e osei';
-Sei veneto se... la prima volta che ti sei ubriacato avevi 13 anni;
-Sei veneto se... la tua lingua madre è il dialetto veneto e l'italiano se lo sai lo sai altrimenti non importa;
-Sei veneto se... almeno metà delle persone che conosci ha il cognome che finisce con la lettera 'N';
-Sei veneto se... la Nardini è l'unica grappa degna di nota;
-Sei veneto se... almeno uno dei tuoi parenti o dei tuoi amici è a capo di qualche azienda;
-Sei veneto se... sei convinto che 'crostoli' sia italiano (in realtà si chiamano chiacchiere! ).
l'Ale non si smentisce mai...nuova mail...
TEMA DEL CORSO: diventare intelligente quanto una donna (quindi essere perfetti )
OBIETTIVO PEDAGOGICO: corso di formazione che permette agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l'esistenza.
PROGRAMMA :
4 moduli di cui uno obbligatorio.
MODULO 1: CORSO DI BASE OBBLIGATORIO
1. imparare a vivere senza la mamma (2000 ore).
2. la mia donna NON è MIA MAMMA (350 ore)
3. capire che il calcio non è altro che uno sport (500 ore)
MODULO 2 : VITA A DUE
1. avere bambini senza diventare geloso (50 ore)
2. smettere di dire boiate quando la mia donna riceve i suoi amici(500 ore)
3. vincere la sindrome del telecomando (550 ore)
4. non fare la pipì fuori dal water (100 ore, esercizi pratici con video)
5. riuscire a soddisfare la mia donna prima che cominci a far finta(1500 ore)
6. come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perdersi (500 ore)
7. come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare (300 ore)
MODULO 3 : TEMPO LIBERO
1. stirare in due tappe (una camicia in meno di due ore: esercizi pratici)
2. digerire senza ruttare mentre lavo i piatti (esercizi pratici)
MODULO 4 : CORSO DI CUCINA
Livello 1 (principianti) : gli elettrodomestici: ON = ACCESO - OFF = SPENTO
Livello 2 (avanzato): La mia prima zuppa precotta senza bruciare la pentola.
Esercizi pratici: far bollire l'acqua prima di aggiungere gli spaghetti.
Sono inoltre previsti dei temi speciali di approfondimento; a causa della complessità e difficoltà di comprensione dei temi i corsi avranno un massimo di 8 iscritti:
TEMA 1 : il ferro da stiro; dalla lavatrice all'armadio: un processo misterioso
TEMA 2: tu e l'elettricità: vantaggi economici del contattare un tecnico competente per le riparazione (anche le più basilari)
TEMA 3 : ultima scoperta scientifica : cucinare e buttare la spazzatura non provocano ne' impotenza ne' tetraplegia (pratica in laboratorio)
TEMA 4: perché non è reato regalarle fiori anche se sei già sposato con lei
TEMA 5 : il rullo di carta igienica: 'la carta igienica nasce da sola nel portarullo?' (esposizioni sul tema della generazione spontanea)
TEMA 6: come abbassare la tavoletta del bagno passo a passo (teleconferenza con l'Università di Harward)
TEMA 7: perché non è necessario agitare le lenzuola dopo aver emesso gas intestinali (esercizi di riflessione di coppia)
TEMA 8: gli uomini che guidano possono chiedere informazioni ai passanti quando si perdono senza il rischio di sembrare impotenti (testimonianze)
TEMA 9: la lavatrice: questa grande sconosciuta della casa
TEMA 10: è possibile fare pipì senza schizzare fuori dalla tazza? (pratica di gruppo)
TEMA 11: differenze fondamentali tra il cesto della roba sporca e il suolo (esercizi in laboratori di musicoterapica)
TEMA 12: l'uomo nel posto del passeggero: è geneticamente possibile non parlare o agitarsi convulsamente mentre lei parcheggia?
TEMA 13: la tazza della colazione: levita da se' fino al lavandino? (esercizi diretti da Silvan)
TEMA 14: comunicazione extrasensoriale: esercizi mentali in modo che quando gli si dice che qualcosa è nel cassetto dell'armadio non domandi 'in quale?'
Friday, 16 May 2008
leggi di murphy
dunuqe dunque....ultimi giorni intensi........come al solito la lui ha imparato delle cose nuove e importanti...e almeno di questo è contenta perchè va sempre bene sapere nuove cose....
allora....premetto che tutte le mie considerazioni ruotano intonro a quella sfera irrazionale dei sentimenti che ha una realtà tutta sua che io evidentemente non riesco a capire....tutto parte dal presupposto che io ho la sindrome da crocerossina...si si...se io non mi rendo le cose complicate non sono contenta...e me lo sono entita dire un sacco di volte, ma quando racconti certe cose, ti rendi conto di quello che dici e soprattutto dei fatti che ci stanno dietro, e ti senti dire cose da gente che ha il doppio della tua età, allora forse forse cominci a credere che effettivamente il tuo atteggiamento è effettivamente più autolesionista di quanto non sembri....se non altro piano piano però mi stacco da un elemento autolesivo..................per trovarne subito un altro....
eh si perchè non basta che io abbia la sindrome suddetta...sarà sfortuna, sarò io che sono stata colpita da un rito woodoo....ma le situazioni che sembrano partire col piede giusto poi sono ancora più catastrofiche di quelle che già in partenza, si sa, si svilupperanno nella direzione del disastro...
gente che da un giorno all'altro non si fa proprio più sentire, o che rimane appiedata per conoscerti, ma poi non ha la morosa perchè non vuole l'impegno....e poi la solita categoria: quelli con la morosa....a volte tra l'altro bellissimi (intelligenti e simpatici..buahahahaha) che si fa anche fatica a dire di no, ma cristo dio...alla povera tipa che aspetta a casa perchè non ci pensate e devo fare io la persona respinsabile????fossero morose brutte poi, ma uno che c'ha marissa cooper come morosa proprio non lo capisco perchè deve "fare il bello"-come dice alby....mi fai sempre trooooppppooooo ridere-....mi sento davvero come sailor moon quando non capiva niente e andava in giro con un mega punto interrogativo in testa......la stessa testa che a volte sbatterei contro il muro come si fa con i telecomandi inceppati per farli rifunzionare...eh si perchè sarà che gli uomini sono più complicati di quello che sempre si dice, ma a me le cose semplici proprio non piacciono...e finchè una cosa so che la posso avere non mi interessa, quando è irraggiungibile sembro morire senza.....
e fatalità proprio adesso che scrivo tutte ste riflessioni mi contatta una persona inaspettata....boh.........sarà che sono in carenza di sonno, sarà che sono sconcertata da certe cose che proprio non capisco,sarà sarà sarà....sarà che per me l'odierno 16 maggio è un giorno strano visto che ho ricevuto nel giro di due minuti due contatti inaspettati, nonchè una conversazione inutile e fuori luogo in precedenza....
vabbè....parentesi di sfogo aperta e chiusa...e adesso, se son rose bene e se no seguirò il consiglio del mio AMICO Denny e vado a farmi suora...(dovrai cambiarmi motto però allora, buahahahaha)
Monday, 12 May 2008
in attesa
dunque...ieri il mio adorato fratello ha ricevuto il sacrmento della comunione....senza sapere i dieci comandamenti, senza sapere cosa rappresenti la particola...ma noooooon impoooorta...finchè le catechiste per spiegare la storia di mosè si limitano a far vedere il film della disney, e finchè ogni volta che lo vado a prendere a catechismo si festeggia un compleanno, non c'è da stupirsi molto!
si insomma non c'è da stupirsi quindi se mio fratello non fosse tanto agitato per l'evento religioso, quanto invece per la montagna di regali che ha ricevuto....e tra questi mio fratello (l'altro più grande ovviamente) ha pensato di regalargli i 3 dvd di indiana jones...e ovviamente ieri quindi abbiamo visto subito "il tempio maledetto" che è da sempre stato il mio preferito...soprattutto per certe scene e per l'indimenticabile "cervello di scimmia semifreddo" buahahahaha!quanto ridere...io poi ridevo già prima che ci fossero le scene simpatiche...ma vabbè...tutto ciò per dire che ho rivisto questo stupendo film, e mi sono subito ricordata che a fine mese, dopo secoli e secoli e ancora secoli, esce il quarto episodio.....io non ci speravo nemmeno più....e onestamente non so cos'aspettarmi.....ieri ho visto lo stupendo Harrison Ford da giovane, che era VERAMENTE STUPENDO!quasi stupendo come in guerre stellari, però ormai sono passati un bel pò di annetti....e lo stupendo Harrison Ford ha ceduto il passo alla sua evoluzione anziana, che, mi dispiace ma è così, ricorda appena il fascino precedente.....beh insomma(dopo aver abusato terribilmente dell'aggettivo stupendo) mi lascerò sorprendere dalla performance di indiana "da vecchio".....mille punti comunque Harrison li guadagna a prescindere per essersi prestato ad un impresa simile, ho letto più e più volte come in questi anni, in cui hanno girati il film, si è rotto ossa e ha perso denti.....e quanto alla trama e al risultato finale: il verdetto ci sarà dopo il 23 maggio!
Saturday, 10 May 2008
a volte
purtroppo sono MOMENTI....ma sono contenta per ogni stilla di buon umore che la giornata mi concede!!!!!!!e se potessi li chiuderei davvero in un vasetto di marmellata da riannusare nei momenti tristi!!!!
e non c'è niente da fare, ma noto sempre più come questi momenti siano inevitabilmente legati a certe persone!!!!persone che io adoroooo!!!!!come la mia eli!!!!!o la mia ale!!!!!e poi ovviamente Alberto, che a volte vorrei davvero chiedere in prestito ai suoi genitori perchè mi fa venire i crampi alla pancia!!!!maledetto ateneo padovano che questo semestre ha previsto così poche lezioni!!!!!se dovessi tracciare un grafico del mio umore durante la settimana probabilmente subirebbe un'impennata nei giorni di lezione in cui Alberto ci degna della sua presenza!!!
buon sabato sereno a tutti!!!!
Wednesday, 7 May 2008
Tuesday, 6 May 2008
...
in realtà questo post volevo dedicarlo al resoconto del viaggio...alla descrizione della stupenda Stoccarda e alla narrazione dell'oddissea della vostra prode sottoscritta che per la prima volta in vita ha avuto un incontro ravvicinato con l'alcol devastante......
e invece preferisco riflettere sull'inevitabile azione del tempo, e sulla precarietà dell'esistenza (quanta saccenza e poesia)...
e invece preferisco riflettere sull'inevitabile azione del tempo, e sulla precarietà dell'esistenza (quanta saccenza e poesia)...
mi stupisce sempre come io riesca ad avere sensi di colpa e preoccupazioni per le cose più assurde, e, in fin dei conti, più banali che ci siano.........già a scuola se prendevo un voto sotto una certa media tragicamente iperbolizzavo la cosa, mi sentivo una fallita, un'incapace......pensavo di salire le infinite scale del campanile per poi buttarmi giù perchè tanto il mondo non aveva bisogno di un'inutilità come me....mi autopunivo studiando il triplo anche se non avevo niente da studiare, e non uscivo di sera anche se ne avevo voglia....(un pò lo faccio ancora ora, si non sono normale)......si insomma non ho mai avuto bisogno dei genitori che mi mandassero a letto senza cena...il senso di delusione e di insoddisfazione me lo sono sempre creata da me, e devo ammettere, spesso inutilmente, soprattutto in materia scolastica.......lo so....sono il miglior esempio di chi di trasforma una mosca in un elefante.........
e poi invece succedono fatti che ti danno una scossa, che ti fanno riflettere sulle cose davvero tragiche e serie, quelle per cui davvero ci si potrebbe buttare giù dal campanile.....ok magari sono ancora giovano per fare riflessioni sulla salute o sulla morte, però inevitabilmente comincio ad averci a che fare, e mi riempiono di tristezza e disperazione infinita...e in quei momenti, in cui mi fermo a riflettere sulle cose relamente serie mi prenderei a schiaffi per tutte le altre volte in cui le mie mosche si sono trasformate in elefanti.......
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