Tifoso ucciso, calcio in lutto
ultras contro la polizia
Giornata di scontri dopo la tragica uccisione del tifoso laziale e la sospensione o interruzione delle partite.
In serata guerriglia urbana a Roma e cortei a Milano. Da tempo l’osservatorio del Viminale ha lanciato l’allarme sulla deriva politica di alcune frange estremiste degli ultras.
Giornata di tensione su tutti i campi dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, 28 anni, in un’area di servizio sull’A1 a Badia al Pino vicino ad Arezzo. L’uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da un agente della Polstrada, durante una rissa tra tifosi laziali, diretti a Milano per la sfida con l’Inter, e alcuni tifosi della Juventus (diretti a Parma). Sembra che i due gruppi non appartenessero a tifoserie organizzate.
Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe: «È stato un tragico errore»
Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe ha dichiarato che si sarebbe trattato di «un tragico errore». «Il nostro agente - ha dichiarato Giacobbe- era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone che non erano stati individuati come tifosi degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima».
Il ministro dell’Interno Giuliano Amato: «Un tragico errore»
Anche per il ministro dell’Interno Giuliano Amato, la morte di Gabriele Sandri sarebbe dovuta a un «tragico errore di un agente che era comunque intervenuto per evitare che una rissa tra tifosi potesse degenerare. Le responsabilità saranno accertate senza reticenze». «Ancora una volta, però - prosegue Amato - un giovane è morto in circostanze legate alla violenza che ruota intorno al calcio». Una violenza, conclude il ministro «che costringe tutti i fine settimana migliaia di uomini e donne delle forze dell’ordine a presidiare autostrade e città per evitare il peggio».
In serata guerriglia urbana a Roma e cortei a Milano. Da tempo l’osservatorio del Viminale ha lanciato l’allarme sulla deriva politica di alcune frange estremiste degli ultras.
Giornata di tensione su tutti i campi dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, 28 anni, in un’area di servizio sull’A1 a Badia al Pino vicino ad Arezzo. L’uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da un agente della Polstrada, durante una rissa tra tifosi laziali, diretti a Milano per la sfida con l’Inter, e alcuni tifosi della Juventus (diretti a Parma). Sembra che i due gruppi non appartenessero a tifoserie organizzate.
Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe: «È stato un tragico errore»
Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe ha dichiarato che si sarebbe trattato di «un tragico errore». «Il nostro agente - ha dichiarato Giacobbe- era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone che non erano stati individuati come tifosi degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima».
Il ministro dell’Interno Giuliano Amato: «Un tragico errore»
Anche per il ministro dell’Interno Giuliano Amato, la morte di Gabriele Sandri sarebbe dovuta a un «tragico errore di un agente che era comunque intervenuto per evitare che una rissa tra tifosi potesse degenerare. Le responsabilità saranno accertate senza reticenze». «Ancora una volta, però - prosegue Amato - un giovane è morto in circostanze legate alla violenza che ruota intorno al calcio». Una violenza, conclude il ministro «che costringe tutti i fine settimana migliaia di uomini e donne delle forze dell’ordine a presidiare autostrade e città per evitare il peggio».
MA QUALCUNO MI SPIEGA COME SI FA A CHIAMARLO ERRORE????
PER ME UN ERRORE è SBAGLIARE IL RISULTATO DI UN'OPERAZIONE, DIMENTICARSI LE CHIAVI DI CASA, PRENOTARE IL FILM SBAGLIATO IN VIDEOTECA.....MA UN POLIZIOTTO, CON ANNI DI SERVIZIO A QUALE PRO DEVE SPARARE "A CASO"??FOSSERO ANCHE STATI COLPI INTIMIDATORI CHE SENSO AVEVANO?E PERCHè ADESSO, SOLO PER FUGGIRE DALLE PROPRIE RESPONSABILITà BISOGNA DARE LA COLPA AL CALCIO E AI SUOI TIFOSI???PALESEMENTE L'EPISODIO è ESTERNO ALLE VICENDE CALCISTICHE.....SOLO PERCHè è RIMASTO VITTIMA UN TIFOSO ADESSO SI ACCENTUANO I LUOGHI COMUNI DEL CALCIO CHE PROVOCA VIOLENZA???MA DEI!!!!!ALLORA SE "PER SBAGLIO" VENIVA UCCISO UN PRETE LA "COLPA" ERA DEL SOLITO CONFLITTO TRA CERICALI E NON???STRANO CHE INVECE NON SI PUNTI IL DITO CONTRO ALTRE ISTITUZIONI, DAL MOMENTO CHE A SPARARE ERA UN FUNZIONARIO PUBBLICO......
certo che quando fa comodo il nostro governo sa benissimo come rigirare le cose, e sa dimenticare il concetto di responsabilità (che in questo caso è civile, penale e anche amministrativa).....d'altronde poi se c'è un capro espiatorio come "la violenza generata dal calcio"..............posso fare solo un utima citazione....l'unica con cui mi trovo d'accordo:
Gasperini, allenatore del Genoa: ««La morte del tifoso della Lazio non ha nulla a che vedere col mondo del calcio»
«La morte del tifoso della Lazio non ha nulla a che vedere col mondo del calcio. Non è giusto che queste cose interferiscano e brucino tutto il lavoro e gli sforzi che noi operatori del calcio facciamo tutta la settimana per presentarci al meglio la domenica». È quanto ha detto l’allenatore del Genoa, Gian Piero Gasperini, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro con la Reggina. «Quello che sta succedendo - ha aggiunto Gasperini - col calcio non c’entra niente. E questo riguarda anche i cori offensivi contro la polizia».
«La morte del tifoso della Lazio non ha nulla a che vedere col mondo del calcio. Non è giusto che queste cose interferiscano e brucino tutto il lavoro e gli sforzi che noi operatori del calcio facciamo tutta la settimana per presentarci al meglio la domenica». È quanto ha detto l’allenatore del Genoa, Gian Piero Gasperini, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro con la Reggina. «Quello che sta succedendo - ha aggiunto Gasperini - col calcio non c’entra niente. E questo riguarda anche i cori offensivi contro la polizia».
e infine forse sarebbe utile ossrvare che mentre ora ci si passa la responsabilità di mano in mano come una patata bollente, Gabriele non c'è più...e nulla al mondo potrà più portarlo in vita....ma forse in rispetto della sua memoria sarebbe più opportuno evitare di infangare quello sport che a lui piaceva tanto, e che per lui era motivo di gioia, e non collegamento con la morte e la violenza....e forse sarebbe meglio fare il giusto processo ai giusti interessati!
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